Inchiesta nel mattatoio di Martigny

Queste immagini, girate nel 2018, provengono dal macello di Martigny, in Vallese.

Le norme legali sulla macellazione, come si può constatare, non sono rispettate affatto: gli animali sono stressati e picchiati dai loro allevatori e dai dipendenti, che torcono la coda alle mucche per farle avanzare, stordimenti inefficaci con animali potenzialmente sgozzati ancora coscienti, e via dicendo.

Accanto all’illegalità, l’orrore legalizzato è comunque presente: gli animali sono terrorizzati, si dibattono, resistono alla loro uccisione e vengono infine sgozzati e fatti a pezzi gli uni davanti agli altri. Non esiste un omicidio etico nei confronti di individui che non vogliono morire.

Mentre combattiamo per un mondo più giusto che smetta di ucciderli, è indispensabile che i servizi di sorveglianza veterinaria facciano il massimo per ridurre le sofferenze degli animali nei macelli.

Chiediamo la chiusura immediata di questo macello!

Già 9,913 firme, aiutateci a ottenerne 10,000

Firmo la petizione

Dietro ai muri, una violenza spaventosa...

Allevatori ed impiegati colpiscono gli animali o torcono loro la coda.


La foto contiene un contenuto sensibile
che alcune persone potrebbero trovare disturbante.

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Le pecore assistono allo sgozzamento delle loro compagne.


La foto contiene un contenuto sensibile
che alcune persone potrebbero trovare disturbante.

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Queste mucche non vengono stordite correttamente.

I maiali sono ammassati insieme prima di ricevere una scossa elettrica ed essere macellati.


La foto contiene un contenuto sensibile
che alcune persone potrebbero trovare disturbante.

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Qui gli animali sono considerati come degli oggetti da buttare via.

Ciascuno degli animali era un individuo che voleva vivere.

Perché ciò è possibile?

Come spiegare ciò che si osserva nelle immagini scioccanti qui sopra se la legislazione sulla protezione degli animali è rispettata? La ragione è semplice: uccidiamo animali contro la loro volontà e questo lo si può fare soltanto in modo violento, in seguito ai diversi gesti di resistenza da parte loro.

Come potrebbero uscirne di fronte a gabbie di contenzione, pinze ed aghi elettrificati, barriere di metallo e pistole a proiettile perforante? Far finta di uccidere “umanamente” degli animali che fanno resistenza alla morte è sostanzialmente ipocrita.

I macelli rappresentano una istituzione violenta e, per definizione, omicida. Sono l’espressione della legge del più forte che la nostra società fa finta di aver superato.

Gli animali hanno bisogno del nostro aiuto. Fermiamo i macelli!

Nelle nostre società, il rapporto con gli animali è fondato sullo specismo. Per analogia con il razzismo e il sessimo, lo specismo designa l’ideologia che considera la vita e gli interessi degli animali come qualcosa che può essere ignorato e non considerato unicamente perché appartengono ad una specie diversa dalla nostra.

Come spiegare che si accettano queste condanne a morte se non con il fatto che gli animali sono considerati come dei semplici oggetti dei quali si può disporre come ci pare?

Fra l’altro, la scienza ha ormai dimostrato che gli animali sono tutt’altro che oggetti: vivono un’esperienza soggettiva complessa, sviluppano preferenze, desideri ed una personalità individuale.

Lo specismo è semplicemente indifendibile perché gli umani non sono affatto gli unici a udire delle emozioni: bisogna rispettare la vita e gli interessi degli altri esseri coscienti e sensibili che condividono il pianeta con noi.

Un caso isolato? La risposta nelle nostre altre inchieste.

Chiudiamo i macelli!

Petizione all’attenzione del veterinario cantonale vallesano, sig. Eric Kirchmeier

Egregio signore,

l’associazione PEA – Per l’Uguaglianza Animale ha pubblicato un video del macello di Martigny nel quale si constata che gli animali sono sottoposti a sofferenze assolutamente ingiustificabili. Oltre alla violenza intrinseca alla macellazione, gli animali in questo macello vengono anche picchiati. Molti tra di essi sono storditi in modo inefficace e possono arrivare a risvegliarsi dopo che è stato loro fracassato il cranio. È persino possibile che alcuni siano sgozzati ancora coscienti. Altri ricevono pedate da parte di allevatori ed impiegati, talvolta persino sul capo, o gli viene torta dolorosamente la coda al fine di farli avanzare.

Per queste ragioni, l’associazione Per l’Uguaglianza Animale ha sporto denuncia al Ministero Pubblico e ve ne fa pervenire una copia.
Questa denuncia riguarda non soltanto le immagini presentate nel video che è stato reso pubblico, ma descrive altre illegalità molto numerose che non hanno potuto essere integrate in quest’ultimo e delle quali i filmati vi sono stati forniti.

Di conseguenza, per far sì che la sofferenza di questi animali possa cessare, vi chiediamo di prendere le misure necessarie e chiudere immediatamente questo macello.

Ringraziandovi anticipatamente vi rivolgiamo i nostri più cordiali saluti.
 

La petizione è stata inoltrata al veterinario cantonale il 15 febbraio 2019, ma puoi firmare ancora e condividerla in modo da darle sempre piú importanza!

Grazie alle piú di 6'400 persone che in sole 48 ore hanno chiesto la chiusura di questo macello e che hanno permesso di rendere noti al grande pubblico questi orrori

Insieme per gli animali

L'associazione PEA - Per l'Uguaglianza Animale, ha come obiettivo la fine dello specismo e l'avvento di una società egualitaria per tutti gli animali. É urgente mettere fine allo sfruttamento non giustificabile di cui sono vittime gli animali, e di rispettare la vita di tutti gli esseri senzienti, che siano umani o meno.

Realizzato da volontari, il nostro lavoro è reso possibile grazie alla generosità dei sostenitori e dei simpatizzanti.

Association PEA - Pour l'Égalité Animale
IBAN : CH10 0900 0000 1441 8134 8
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PostFinance SA, Mingerstrasse 20, 3030 Berne

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Foto: 123RF/backyardphotography

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